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Col termine ripuntatura, conosciuta anche come rippatura o scarificatura, è possibile indicare, nel settore dell’agricoltura, una lavorazione che prevede un tipo di intervento su terreno compatto attraverso una serie di tagli verticali che, a seconda delle caratteristiche meccaniche del suolo, possono produrre lo sgretolamento delle zolle ed in generale favorire un’alterazione del profilo degli strati.
L’attività di sgretolamento nei terreni argillosi viene considerata positiva nei terreni da dissodare, piuttosto difficile da ottenere in precise condizioni di umidità (il terreno viene definito in “tempera”, quindi in uno stadio intermedio fra coesivo ed adesivo) e legata a periodi stagionali ben precisi.
Anche in assenza di sgretolamento, comunque, l’azione di ripuntatura impilica effetti positivi per ciò che riguarda la rottura delle suole di lavorazione e per il miglioramento del drenaggio idrico.
Lavorazione del terreno
Il macchinario utilizzato nella ripuntatura aiuta a rompere strati più o meno profondi e compatti del terreno. Il ripuntatore, trainato dal mezzo agricolo, penetra fino in profondità favorendo lo sgretolamento delle zolle. Utilizzando questa tecnica si preservano le sostanze organiche e i microrganismi presenti nel suolo: ciò avviene perchè l’alterazione subita dal terreno è quasi impercettibile.
Il ripuntatore ha bisogno di meno forza motrice rispetto all’aratro: esistono a denti fissi o molle. La discesa in profondità, però, dipende anche dalla potenza del trattore (si può arrivare fino ad 80cm di profondità). Di solito l’attrezzo viene aggancito ad un attacco a tre punti presente sul trattore e azionato dal sollevatore idrauilico: attraverso la sua spinta e al movimento del trattore, l’attrezzo penetra nel terreno.
Scopi e vantaggi della ripuntatura
Diversi i vantaggi dell’attività di ripuntatura:
- aumentare lo spazio utile per l’insediamento delle radici
- incrementare la capacità di drenaggio
- migliorare le caratteristiche di aerazione e permeabilità